La chiesa di San Martino a Valle di Cadore, situata in provincia di Belluno, è stata salvata grazie ad un intervento di consolidamento che ha permesso di evitare che venisse inghiottita da una frana. L’edificio religioso, rischiava di crollare da tempo e per questo è stato chiuso per due anni. L’intervento di salvataggio ha consistito nella realizzazione di alcuni terrazzamenti sulla roccia che hanno consolidato le fondamenta della chiesa. Questo lavoro complesso è costato un milione e 100mila euro, finanziato dalla Regione Veneto attraverso i fondi per il risarcimento dei danni provocati dalla tempesta Vaia.

La cerimonia di restituzione della chiesa alla comunità cadorina si è svolta oggi e ha visto la partecipazione del vescovo Renato Marangoni, del presidente della Regione Luca Zaia, della sindaca di Valle di Cadore Marianna Hofer e dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Questo intervento rappresenta un esempio unico nell’ambito degli interventi in situazioni estreme e il progetto sarà probabilmente oggetto di pubblicazione.

L’intervento alla chiesa di San Martino è solo uno dei lavori più importanti che verranno effettuati in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Infatti, verrà anche consolidato il tratto della statale 51 di Alemagna, che proprio a Valle di Cadore presenta una difficile strettoia. Questi lavori sono stati finanziati con parte dei fondi Vaia, un miliardo di euro che ha permesso di dar vita a quasi 2mila cantieri.

Il presidente Zaia ha sottolineato l’importanza di questo intervento, salvando una chiesa del 1200 che sembrava destinata a crollare e finire 200 metri di sotto, nella valle del Boite. Grazie a questo intervento di consolidamento, la chiesa di San Martino potrà essere nuovamente aperta al culto e diventare un patrimonio storico-culturale della comunità cadorina.

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