La discoteca Q Club in via Padova 21 a Milano è stata teatro dell’ennesimo episodio di violenza sessuale. Una giovane donna di 31 anni è stata violentata nel bagno del locale, dopo essere stata trascinata da uno sconosciuto che l’ha aggredita. La vittima, visibilmente sconvolta, ha raccontato l’accaduto agli amici e subito dopo ha chiamato il numero di emergenza 112. I carabinieri sono arrivati immediatamente sul posto, ma la ricerca del presunto aggressore risulta difficile poiché non esistono telecamere all’interno del locale. La donna, impiegata e residente nel Milanese, non è stata in grado di fornire alcuna descrizione dell’aggressore, in quanto era sotto shock. È stata trasportata alla Clinica Mangiagalli, dove è stata soccorsa.
Le indagini sono in corso e si stanno ascoltando i testimoni, oltre a recuperare i video delle telecamere di sorveglianza esterne. Il locale, situato all’inizio di via Padova, è conosciuto per essere gay-friendly e per offrire musica techno e house. Non si tratta di un locale etnico, ma è frequente nella zona.
Purtroppo, questo non è il primo episodio di violenza sessuale che si verifica a Milano. Solo dieci giorni fa, una turista tunisina è stata violentata due volte da un connazionale senza fissa dimora, prima nei giardini di fronte alla stazione Centrale e poi in un ascensore. Tuttavia, grazie alle telecamere di sorveglianza, l’aggressore è stato arrestato poche ore dopo. Anche a corso Como, una ragazza è stata violentata da un uomo senza fissa dimora e con precedenti per rapina e molestie.
È importante che si prenda sul serio la questione della violenza sessuale e si pongano in essere misure adeguate per evitare che questi episodi si ripetano. Le telecamere di sorveglianza possono essere un deterrente efficace e aiutare le forze dell’ordine a identificare gli aggressori. Inoltre, è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alla violenza sessuale e promuovere campagne di prevenzione e di informazione. Solo così si potrà evitare che episodi come questi accadano ancora.
