Nella provincia di Como, la Compagnia Carabinieri di Cantù sta combattendo la violenza contro le donne e i minori, grazie alla collaborazione con varie organizzazioni pubbliche e di volontariato. Le stazioni carabinieri dipendenti e la Tenenza di Mariano Comense stanno lavorando per prevenire, sensibilizzare e reprimere i reati di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenze contro donne e minori. In queste attività, i vari reparti hanno arrestato due persone e denunciato altre due per i loro reati.
I carabinieri della stazione di Cantù hanno arrestato un 57enne per atti persecutori nei confronti della sua ex amante, che aveva concluso la loro relazione extraconiugale. Il 57enne aveva minacciato e molestato la donna in passato, generando in lei paura e ansia. I carabinieri di Turate hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere per atti persecutori, sequestro di persona aggravato, violenza sessuale aggravata e maltrattamenti in famiglia, nei confronti di un 49enne, che aveva commesso questi reati contro la sua ex moglie e i loro figli. Inoltre, i carabinieri di Cermenate hanno denunciato un 35enne per maltrattamenti in famiglia nei confronti dei propri genitori, mentre i militari della Tenenza di Mariano Comense hanno denunciato un 50enne di origini straniere per minacce e percosse contro la sua ex moglie e la figlia.
In tutti questi casi, è stata applicata la legge “Codice Rosso”, che garantisce maggiore tutela alle vittime di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti e diffusione non autorizzata di immagini sessualmente compromettenti. Dopo la denuncia, la polizia giudiziaria deve attivarsi immediatamente per garantire l’instaurazione del procedimento e di eventuali provvedimenti protettivi o di non avvicinamento alla vittima del reato.
Per difendersi dallo stalking, si consiglia di informarsi sull’argomento e adottare comportamenti tesi a scoraggiare il molestatore, non reagire con paura, rabbia o minacce, essere prudenti, tenere un diario degli eventi, raccogliere prove e tenere sempre a portata di mano un cellulare per chiamare in caso di emergenza. La collaborazione tra le varie organizzazioni e le forze dell’ordine è essenziale per combattere questi reati e garantire la sicurezza delle vittime.