Il sogno di molti immigrati asiatici di venire in Italia per lavorare, costruirsi una famiglia e vivere onestamente spesso si trasforma in un incubo. È questo il caso di una donna difesa dall’avvocata Elisabetta Brusa, che ha denunciato gli abusi subiti dal marito. Il processo si sta svolgendo in questi giorni a Varese, e se le accuse saranno confermate, l’uomo rischia seri problemi.

La difficoltà della situazione si riflette anche sui difensori, che devono affrontare contestazioni mosse dalla Procura che risalgono addirittura al 2003. La questione culturale è un’altra difficoltà, poiché la vittima ha ancora difficoltà con la lingua e non riesce a comprendere appieno il contesto delle parole pronunciate in aula.

Le accuse nei confronti dell’uomo sono gravi: lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, tutto aggravato da episodi ripetuti nel corso degli anni. La vittima ha subito schiaffi e pugni al volto e alla spalla, mani strette al collo e minacce con un coltello da cucina. La donna ha trovato rifugio in una casa alloggio in almeno 20 occasioni.

In aula è stata anche escussa la figlia della coppia, che ha riferito di essere stata in dissidio con la madre in passato. La donna avrebbe raccontato al marito frottole a causa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Questi elementi servono a valutare il contesto familiare dei fatti, ma non influiscono sull’eventuale condotta penalmente rilevante.

Il processo continua, e si attendono ulteriori testimonianze per la prossima udienza. È importante che questi casi vengano portati alla luce e che le vittime di abusi trovino il coraggio di denunciare. La violenza domestica non può essere tollerata in nessuna forma, e la giustizia deve fare il suo corso.

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