Abbandonato davanti al gattile di Legnano, chiuso in un trasportino con lo scotch, c’era un gatto nero adulto di nome Ugo, che i volontari hanno poi ribattezzato Fumo. Lasciato lì dai proprietari che lo hanno considerato un pacco postale, Fumo era visibilmente disorientato e paralizzato dalla paura. Era evidente che fosse un gatto abituato a stare in casa con la sua famiglia, ma che un bel giorno ha visto la sua vita cambiare per sempre.

I volontari del gattile hanno subito cercato di aiutarlo: gli hanno dato il nuovo nome di Fumo e gli hanno offerto cibo e coccole, ma soprattutto gli hanno dato una nuova famiglia. Fumo è in buona salute e non ha mai dimostrato aggressività, ma solo il bisogno di essere amato e coccolato. La sua storia ha fatto il giro del web, dopo che sui social la volontaria Nicoletta Arnaboldi ha scritto della sua triste vicenda.

Purtroppo, come Fumo, ci sono tanti altri animali vittime dell’abbandono e della poca responsabilità dei loro proprietari. È importante ricordare che un animale non è un oggetto da disfarsi quando diventa scomodo o troppo costoso da mantenere. È un essere vivente che merita amore, attenzione e rispetto.

Il gattile di Legnano e tutti i volontari che vi lavorano fanno un lavoro importante per aiutare gli animali in difficoltà, ma è necessario che anche noi cittadini facciamo la nostra parte. Non abbandoniamo mai i nostri amici a quattro zampe e, se non possiamo più tenerli con noi, cerchiamo di trovare loro una nuova casa con amore e responsabilità. Solo così potremo evitare che storie come quella di Fumo si ripetano ancora.

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