Il boicottaggio dei prodotti trentini è l’iniziativa presa dai militanti di Centopercentoanimalisti dopo la morte dell’orso M62, già nella lista di quelli condannati dal governatore Fugatti. La prima autopsia ha portato la Procura di Trento ad aprire un fascicolo “contro ignoti” per uccisione, ma per gli attivisti gli “ignoti” hanno un nome: cacciatori, bracconieri o “legali”. In seguito a ciò, hanno appeso fuori da diversi supermercati, come Esselunga, Tigros e D’Ambros, diversi striscioni per chiedere il boicottaggio dei prodotti trentini e invitare i consumatori a non comprarli, e la grande distribuzione a non metterli in vendita. L’obiettivo è quello di salvare gli orsi apertamente minacciati e continuare con la campagna di denuncia e boicottaggio contro il Trentino.