La perizia psichiatrica sul caso di Alessandro Maja, il 57enne di Samarate che un anno fa uccise la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia di 16 anni, ha stabilito che l’uomo è capace di intendere e di volere e di stare in giudizio. Il figlio maggiore Nicolò, sopravvissuto al massacro, ha avuto pochi contatti con il padre, che si trova attualmente detenuto nel carcere di Monza. Secondo la prima difesa, Maja avrebbe avuto un vuoto di contatto con la realtà, ma il perito ha stabilito che questo non influisce sul processo. Nicolò, poco prima della tragedia, aveva ottenuto il brevetto da pilota, il suo grande sogno.

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