Gli sfollati di via Creva hanno deciso di ricorrere al Tar della Lombardia per chiedere l’annullamento dell’ordinanza emessa dal sindaco di Luino, Enrico Bianchi, che impone ai condomini di farsi carico delle spese per rimettere in sicurezza l’area dove sono caduti i massi a causa della frana che si è verificata il 4 e 5 gennaio scorsi. Le famiglie, ancora senza casa, si sentono ingiustamente colpite dalla situazione e hanno deciso di prendere questa via per opporsi alla decisione del sindaco. Tuttavia, Enrico Bianchi ha sostenuto che l’ordinanza è stata un atto dovuto, dato che le aree colpite dalla frana sono private e che la Regione ha stanziato fondi per le prime opere di somma urgenza. Altri fondi regionali sono stati annunciati nell’ultimo Consiglio comunale per un ulteriore progetto di messa in sicurezza, che è in fase di elaborazione. In ogni caso, i soldi pubblici utilizzati per intervenire su una superficie privata dovranno rientrare e qualcuno dovrà sostenere l’ingente spesa. L’udienza davanti al Tar si terrà in estate e sempre nei prossimi mesi dovrebbero iniziare i lavori di ripristino dei luoghi in via Creva. La strada per ritornare all’agibilità degli appartamenti de “La Cavetta” è ancora in salita.

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