Durante il mese di maggio, dedicato alla Madonna, alla fine dell’Ottocento i contadini di Origgio partivano alla volta di Milano per vendere i mazzetti di mughetti raccolti dalle donne, dai ragazzi e dai bambini nei boschi tra Origgio e Uboldo. Si ritrovavano a mezzanotte nella piazza della chiesa, con un cesto di centinaia di mazzetti al braccio, e partivano a piedi per raggiungere il mercato di Porta Tosa, passando per Musocco, Porta Tenaglia, Piazza Duomo e infine Porta Vittoria. La giornata iniziava alle quattro del mattino e i venditori cercavano di vendere i loro fiori. Dopo il mercato, giravano stancamente per la città alla ricerca di nuovi clienti, mangiando in piedi quello che avevano portato da casa. I più fortunati potevano permettersi di tornare con l’ultimo tram delle sei di sera, mentre gli altri affrontavano il viaggio di ritorno a piedi. Così facendo, i contadini di Origgio andavano a Milano tre volte alla settimana, ad eccezione della domenica. La gente che comprava i loro fiori non pensava ai sacrifici che costavano quei meschini guadagni. Non pensavano che i contadini dovevano perdere le notti, passare le lunghe giornate in piedi, oppressi dalla stanchezza e dal sonno, con la prospettiva di quel po’ po’ di strada che rimaneva ancora da fare. Era un lavoro duro e faticoso, ma i contadini lo facevano con orgoglio e devozione.

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