La sentenza è stata emessa il 14 maggio 2023 e ha condannato Ridha Mahmoudi a 25 anni di carcere per omicidio volontario premeditato. Nonostante il Codice penale preveda la pena del carcere a vita in caso di premeditazione, la corte d’Assise d’Appello di Milano ha concesso l’attenuante generica a Mahmoudi, che gli ha evitato l’ergastolo. Questa attenuante si concede solitamente se l’imputato ha collaborato alle indagini, non ha precedenti penali e ha tenuto un comportamento processuale corretto. Tuttavia, nessuna di queste circostanze riguarda Mahmoudi.
La decisione della corte e la concessione delle attenuanti hanno suscitato perplessità, così come la scelta della Procura generale di non impugnare la sentenza. Tuttavia, con la buona condotta, Mahmoudi potrebbe uscire dal carcere tra 15 anni e già nel 2030 potrebbe usufruire di permessi premio e semilibertà.
La condanna a 25 anni di carcere per Mahmoudi rappresenta un importante passo verso la giustizia per l’omicidio di don Roberto Malgesini. Tuttavia, la concessione delle attenuanti e la decisione della Procura generale sollevano interrogativi sul funzionamento del sistema giudiziario. Sarà importante continuare a seguire il caso e trarre lezioni per migliorare il sistema e garantire una giustizia efficace e equa per tutti.