La città di Como deve fare i conti con la sempre più massiccia presenza dei pullman turistici, che ora sono costretti a fermarsi in viale Innocenzo e poi alla sosta in via Regina. Tuttavia, gli spazi a disposizione sono insufficienti e spesso si vedono lunghe file di mezzi in attesa, con gli autisti che mollano lì i pullman, alla faccia del “carico-scarico”. Non è solo una questione di segnaletica non del tutto comprensibile agli stranieri, ma anche di spazi insufficienti. Il Comune sta pensando di aggiungere dei Qr code ai cartelli per migliorare la comunicazione.

Anche in via Regina, dove i pullman possono sostare fino a quattro ore, lo spazio è quello che è, nell’area dedicata possono sistemarsi al massimo sei-sette pullman. La città di Como non ha altri spazi per i grandi mezzi turistici e il discorso vale anche per i camper, costretti a fermarsi a Tavernola o in quei pochissimi stalli all’Ippocastano. Per i mezzi turistici allo stadio ci sono un paio posteggi a rotazione, ma l’area ha caratteristiche di viabilità che la rendono inadatta a sopportare l’impatto dei mezzi pesanti. Anche in piazza Cavour, per agevolare gli albergatori che vi si affacciano, c’è la possibilità di parcheggiare giusto il tempo di far scendere o salire i clienti, comunicando la targa alla Polizia locale: utile, ma non certo risolutivo.

La Polizia locale cerca di mitigare l’impatto di un sistema ancora in rodaggio: l’obiettivo è interloquire con gli operatori, siano autisti o albergatori, e non solo sanzionare a mani basse, anche perché è evidente che il turismo sia una risorsa sì da gestire ma certo non da penalizzare. Quindi c’è tolleranza sul tempo della sosta breve, e se un autista è a bordo gli si spiega che lì non può stare. Ma in mancanza di alternative, la multa è inevitabile: anche perché l’area di viale Innocenzo è proprio di fronte al comando della Polizia locale e le infrazioni, anche con le migliori intenzioni, non si possono proprio ignorare.

Il tema sembra ancora aperto, la soluzione tocca alla politica. Per ora gli operatori registrano l’inadeguatezza della soluzione. «Il problema dei pullman è tutt’altro che risolto – spiega Anna Raschillà, guida turistica – Viale Innocenzo è troppo lontano dal centro: bisogna pensare che chi sceglie le visite organizzate è in genere un turista non giovanissimo, e magari reduce da un intervento all’anca o al ginocchio». «Bisognava lasciare il posteggio dei pullman in piazza Roma – aggiunge la collega Giusi Lucini – ma temporizzare la sosta per il solo carico e scarico per assicurare la rotazione senza creare problemi ai residenti. E poi in viale Innocenzo spesso gli stranieri posteggiano senza rispettare il tempo». La città di Como deve affrontare questo problema se non vuole colare a picco sotto la zavorra di un turismo non più sostenibile.

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