L’incidente avvenuto questa mattina a Bergamo, dove un ciclista di 44 anni è stato investito da un camion e ha perso la vita, ha scatenato una forte reazione da parte di Claudia Ratti, presidente di Aribi, Associazione per il rilancio della bicicletta. Ratti ha espresso la sua preoccupazione per le stragi silenziose che ogni giorno mietono vittime innocenti che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto.

Secondo la presidente di Aribi, le strade sono diventate un incubo e rallentare i flussi moderandone la velocità non è sufficiente se non si affronta con determinazione la questione dei mezzi pesanti. Anche loro si muovono nel pieno diritto, ma il famoso angolo morto impedisce di vedere cosa avviene dietro di loro al fianco.

Gli angoli ciechi per un guidatore di camion sono ancora di più a causa della grandezza del mezzo. La fiancata destra può essere controllata solo attraverso l’uso di specchi retrovisori e il caso di svolta in questa direzione è il più pericoloso per gli utenti deboli, in quanto sono a rischio di entrare facilmente in un angolo morto, ovvero senza visibilità.

Claudia Ratti si è rivolta anche a tutti i ciclisti, invitandoli a non avvicinarsi a questi mezzi pesanti per nessuna ragione. Purtroppo, non vi vedono e poi accadono queste stragi. L’appello è stato quello di appoggiare un piede a terra, 90 secondi possono regalare la vita, lasciando che stiano avanti, tanto avanti a voi.

La presidente di Aribi ha anche proposto di introdurre l’obbligo di sensori per l’angolo cieco, una soluzione già comune all’estero, come a Londra, dove l’obbligo è stato introdotto e l’incidentalità è diminuita. Ratti ha fatto un appello a chi ha ruoli decisionali, affinché prendano il problema per le corna e investano sempre di più in sicurezza.

Non si può rimanere indifferenti di fronte a una tragedia come quella di questa mattina, dove un uomo è morto, una vita si è spezzata, una vita che scompare portando con sé la sua storia, il suo sapere, i suoi affetti gettati nell’oblio. È necessario agire concretamente per evitare altre stragi come questa.

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