Greenpeace ha pubblicato una ricerca che indica dieci siti cremonesi tra quelli con i valori più alti di contaminazione da Pfas in Lombardia. Queste sostanze chimiche artificiali altamente persistenti sono prodotte da alcune attività industriali e possono essere pericolose per la salute. Il territorio cremonese ha registrato il 28,3% di campioni con la presenza di queste sostanze, con i livelli più elevati rilevati a Crema, al pozzo di via Derrario. Padania Acque, il gestore unico del Servizio Idrico Integrato della provincia di Cremona, ha risposto sottolineando che non vi è alcun rischio per la potabilità e la sicurezza dell’acqua distribuita e che i dati diffusi da Greenpeace non si riferiscono a un campione rappresentativo dei monitoraggi complessivi eseguiti sugli acquedotti. Padania Acque ha eseguito oltre 3.500 campioni annualmente per un totale di più di 100mila parametri misurati e monitora l’eventuale presenza di Pfas dal 2019. Inoltre, dal 2022, il laboratorio della società ha acquisito una strumentazione all’avanguardia per svolgere direttamente queste analisi. Padania Acque ha chiarito la situazione di uno dei pozzi di prelievo che alimentano l’acquedotto di Crema, precisando che si tratta di un pozzo dismesso tempestivamente già nel 2021 a seguito dei risultati del monitoraggio. La società ha adottato Piani di Sicurezza dell’Acqua per la valutazione e la gestione del rischio di tutta la filiera idropotabile, dalla captazione all’utente finale, al fine di garantire la protezione delle risorse idriche e la riduzione di potenziali pericoli per la salute nell’acqua destinata al consumo umano. Padania Acque è certificata Iso 22000:2018.