La perizia psichiatrica presentata in un’udienza il 22 maggio ha rivelato l’incapacità di intendere e volere dell’automobilista che ha causato la morte di Laura e Claudia alla Ghisolfa. L’uomo, un 39enne, ha travolto con la sua auto la vettura delle due donne il 18 febbraio scorso, senza mostrare alcun segno di frenata e viaggiando a velocità sostenuta.

La perizia, affidata allo psichiatra Raniero Rossetti, verrà discussa davanti al gip Ileana Ramundo alla presenza del pm Paolo Filippini e dei legali delle parti coinvolte, tra cui i familiari delle vittime e dei consulenti nominati dalle stesse.

Va ricordato che l’indagato, accusato di omicidio colposo plurimo, aveva già ricevuto una misura di sicurezza per pericolosità sociale, con obbligo di ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Piacenza e libertà vigilata per un anno. Inoltre, era risultato positivo a cannabis e benzodiazepina e in cura da anni per disturbi psicotici.

La tragedia alla Ghisolfa ha scosso profondamente l’opinione pubblica e richiama l’attenzione sulle conseguenze dell’uso di sostanze stupefacenti alla guida e sulla necessità di una maggiore attenzione alla salute mentale dei conducenti.

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