L’anemia falciforme è una patologia sempre più diffusa nelle strutture di Pronto Soccorso in Italia a causa del crescente flusso migratorio dall’Africa. In alcuni paesi dell’Africa occidentale, come la Nigeria, il Camerun e il Ghana, la prevalenza dell’anemia falciforme raggiunge il 30% della popolazione. Vivere e lavorare in Pronto Soccorso consente al personale sanitario di avere un “occhio sul mondo” e affrontare patologie rare in Europa, ma assai frequenti in altri continenti.

Uno studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista Italian Journal of Emergency Medicine, condotto dai professionisti di Asst Mantova, analizza il caso clinico di una giovane donna africana affetta da anemia falciforme. La malformazione genetica ereditaria dell’emoglobina è caratterizzata dalla presenza dei globuli rossi a forma di falce, che vanno incontro a precoce distruzione ed essendo più rigidi determinano una riduzione della fluidità del sangue. In condizioni particolari, i globuli rossi falcizzati inducono vere e proprie ischemie di piccoli vasi negli organi interni, ma anche all’interno del tessuto osseo, causando dolorosissime crisi vaso-occlusive.

Il flusso migratorio dall’Africa all’Italia porterà sempre più casi di anemia falciforme nelle strutture di Pronto Soccorso. Pertanto, gli operatori sanitari devono mantenere alto l’interesse per questa malattia complessa e spesso ignota ai pazienti stessi, avendo come riferimento le linee guida specifiche della Società Italiana Talassemie ed Emoglobinopatie (Site).

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