La Procura di Verbania ha emesso un avviso di chiusura delle indagini preliminari sul disastro della funivia del Mottarone, che il 23 maggio 2021 ha causato la morte di 14 persone. La Procura chiederà il rinvio a giudizio di sei persone, tra cui Luigi Nerini, Gabriele Tadini ed Enrico Perocchio, per le ipotesi di reato di rimozione dolosa di cautele destinate a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravi. Inoltre, è stato contestato il reato di falsificazione di atto pubblico a Tadini e Perocchio. Le società coinvolte sono anche destinatarie dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Secondo la Procura, i sei indagati sono responsabili di “condotta colposa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e nella violazione di specifiche norme di legge”, in particolare, per la mancata esecuzione dei controlli a vista mensili sul tratto di fune traente in prossimità del punto di innesto al carrello (testa fusa), previsti nel manuale di uso e manutenzione. Se effettuati, questi controlli avrebbero consentito di rilevare i segnali del degrado della fune e di portare alla dismissione della fune in caso di rottura o segni di corrosione.

La Procura ha chiesto l’archiviazione nei confronti di sei tecnici delle aziende super specializzate che si sono occupate dei controlli della funivia del Mottarone. La famiglia del piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto alla strage, ha dichiarato di auspicare un processo veloce e accoglie favorevolmente l’impostazione dell’accusa, rigorosa e senza favoritismi.

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