Alessandro Maja, l’autore della strage di Samarate, ha chiesto scusa in lacrime durante l’udienza del processo svoltasi questa mattina a Busto Arsizio. Il perito psichiatrico ha giudicato Maja capace di intendere e di volere, rilevando tratti personologici narcisisti ma non il disturbo narcisistico della personalità. La difesa ha depositato tre ordinanze del giudice tutelare di Monza in cui viene stabilito il mantenimento di Nicolò, il figlio di Maja, e la rinuncia all’eredità della moglie. Maja ha poi parlato della questione economica, rivelando di avere un solo conto in rosso di 10mila euro, mentre gli altri ne contenevano 500mila e 189mila. Ha anche evidenziato alcuni problemi di coppia con Stefania, ma ha dichiarato di non ricordare di averle tagliato la gola. Infine, in lacrime, ha chiesto perdono alla famiglia di Stefania, ammettendo di aver commesso un reato imperdonabile. Ha ringraziato Giulio, Ines e Mirko per il supporto che stanno dando a suo figlio Nicolò e ha concluso con un pensiero per la sua Giulia.
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