Alessandro Maja chiede perdono per l’imperdonabile: l’omicidio della propria famiglia. Queste sono le sue prime parole pronunciate in tribunale a Busto Arsizio questa mattina. Il geometra di 57 anni, nella notte tra il 3 e il 4 maggio del 2021, sterminò la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia, di soli 16 anni. Il figlio Nicolò, unico sopravvissuto, rimase gravemente ferito. Maja ha espresso il suo dolore e rammarico per l’orrore commesso, ammettendo che la sua richiesta di perdono potrebbe non valere molto. Ha pensato alla sua amata Giulia, al suocero e al figlio Nicolò, che lo aveva conosciuto come padre ma ora lo vede come una persona orribile. La tragedia di Samarate ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità locale e la richiesta di perdono di Maja non potrà mai cancellare il dolore causato.

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