In Lombardia è in corso una campagna di screening gratuito per l’epatite cronica da HCV, il virus dell’epatite C. L’iniziativa sarà valida per tutto il 2023 e rappresenta un’opportunità importante per la diagnosi precoce e la guarigione.
Il dottor Luigi Pusterla, direttore delle Malattie Infettive di Asst Lariana e coordinatore della campagna, spiega che l’epatite C cronica da HCV è un’infezione che spesso non presenta sintomi evidenti, ma rappresenta la principale causa di cirrosi e tumore del fegato in Italia. Fino al 2015, in Italia moriva 1 persona ogni 30 minuti per le conseguenze di questa patologia e si calcola che tra l’1% e 1,5% circa della popolazione ne sia affetta. Oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci, ben tollerati e con pochi effetti collaterali che, somministrati per via orale, per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre il 95% dei casi.
L’Epatite C cronica da HCV (Hepatitis C Virus) è un’infezione causata da un virus che colpisce il fegato causandone un’infiammazione che tende a cronicizzare. Si stima che siano ancora 100-150mila le persone affette da epatite C in Lombardia, molte delle quali inconsapevoli dell’infezione o mai indirizzate presso un Centro di cura.
Lo screening è gratuito ed è offerto a tutti i cittadini nati tra il 1969 e il 1989 – che non abbiano mai assunto farmaci orali di ultima generazione per il trattamento dell’Epatite (disponibili dal 2015) – che accedono ai Punti Prelievo e ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, qualora rientrino nelle categorie indicate.
Il test prevede un prelievo di sangue standard per la ricerca degli anticorpi contro l’epatite C, effettuato insieme agli esami del sangue di routine. Sono particolarmente a rischio persone emotrasfuse o sottoposte a interventi chirurgici prima degli anni ‘90, persone sottoposte a procedure odontoiatriche o estetiche (tatuaggi) a basso standard di sterilizzazione, personale sanitario, familiari e partner sessuali di persone con HBV o HCV, persone che usano, o hanno usato, sostanze stupefacenti per via iniettiva o inalatoria, emodializzati ed emofiliaci che abbiano ricevuto emoderivati prima degli anni ‘90, persone che abbiano avuto rapporti sessuali occasionali, immigrati provenienti da aree a maggior rischio di infezione da HCV (Egitto, Pakistan, Afghanistan, Medio Oriente), bambini nati da madri con infezione da HBV o HCV, e persone con infezione da HIV o HBV.
In caso di positività, il cittadino sarà ricontattato da un Centro Specialistico per effettuare il test di conferma e avviare il percorso di cura. Il centro provvederà al riconoscimento dell’esenzione per patologia, prescriverà tutti gli esami necessari e darà inizio al trattamento antivirale.
Lo screening è disponibile presso i presidi ospedalieri Sant’Anna, Sant’Antonio Abate, Erba-Renaldi, Felice Villa, all’ospedale di Cantù e all’ospedale di Menaggio, e in diversi Punti Prelievo territoriali. Si tratta di un’opportunità importante per la tutela della salute, che tutti dovrebbero cogliere.