La Procura generale di Milano ha respinto la richiesta della difesa di Renato Vallanzasca di differimento pena con detenzione domiciliare in una struttura adatta per motivi di salute. I suoi avvocati hanno depositato documentazione medica e chiesto che venga effettuata una perizia medico legale per dimostrare che Vallanzasca soffre di un decadimento cognitivo da almeno 4 anni. Tuttavia, il sostituto pg di Milano ha dichiarato che le condizioni del 73enne non sono incompatibili col carcere e non ci sarebbe una struttura adeguata dove collocarlo. Il Tribunale si è riservato e deciderà nei prossimi giorni, mentre Vallanzasca è stato presente in aula.
Nelle scorse settimane i giudici della Sorveglianza hanno concesso di nuovo al 73enne di usufruire dei permessi premio in una comunità, dopo che gli erano stati negati nei mesi precedenti. Tuttavia, la Procura ha fatto richiesta di applicare altri 6 mesi di isolamento diurno all’ex boss della Comasina sulla base di un nuovo calcolo sul cumulo di pene che deve scontare. Vallanzasca, condannato anche per omicidi, ha indicato il «fine pena mai».
Home Cronaca Nera Vallanzasca respinto dalla Procura di Milano: carcere invece di detenzione domiciliare