L’attività di contrasto allo spaccio di droga condotta dai Carabinieri continua a dare risultati nella provincia di Varese. Nella serata del 22 maggio, è stato smantellato un bivacco di spacciatori in Valcuvia, nel comune montano di Cuvio, portando all’arresto in flagranza di reato di quattro presunti trafficanti di droga.

L’operazione è stata il risultato di un paziente lavoro di monitoraggio e osservazione delle attività nei luoghi interessati dallo spaccio. Nonostante le condizioni meteo avverse, il flusso costante di clientela lungo la Strada Provinciale 45 ha rivelato i punti specifici di cessione della droga e ha permesso di individuare la posizione del bivacco utilizzato dai trafficanti.

Le due squadre di Carabinieri, provenienti dai reparti del “Sardegna” e del “Calabria”, sono riuscite a chiudere il cerchio sulle attività illecite, impedendo ogni tentativo di fuga dei quattro giovani, tutti di nazionalità marocchina e irregolari sul territorio nazionale.

All’interno del bivacco, nascosto nella rigogliosa boscaglia primaverile, sono stati rinvenuti diversi etti di stupefacenti, tra cui due tipi di eroina, cocaina e hashish, oltre a centinaia di euro in contanti di piccolo taglio, cinque cellulari e gli strumenti tipici per la misurazione e il confezionamento della droga.

I quattro giovani, arrestati durante un’ultima cessione in strada, sono stati portati presso la Compagnia Carabinieri di Luino per la compilazione degli atti di rito e il foto-segnalamento. Dai successivi accertamenti è emerso che erano arrivati da poco tempo in Italia, chiamati a sostituire altri spacciatori e a rispondere alla costante domanda di stupefacenti nell’alto Varesotto.

La posizione dei quattro arrestati sarà ora valutata dall’Autorità Giudiziaria di Varese, a cui sono stati messi a disposizione la mattina successiva all’arresto. Sono stati tradotti presso il carcere di Miogni in attesa del giudizio.

Nell’operazione è stata curata anche la rimozione di tutto il materiale logistico del bivacco, con l’intento di restituire il bosco ai suoi legittimi fruitori, confermando l’impegno delle forze dell’ordine non solo nella lotta al crimine, ma anche nel rispetto dell’ambiente.

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