12 volontari del Nucleo Sommozzatori di Treviglio sono partiti verso l’Emilia-Romagna per aiutare le persone colpite dall’alluvione. In totale, sono riusciti a raggiungere 25 famiglie, per un totale di 130 sfollati. I soccorritori hanno lavorato incessantemente per quattro giorni, cercando di salvare vite, portare beni di prima necessità e aiutare chi si trovava isolato o nel fango. Purtroppo, è capitato loro di recuperare anche un corpo senza vita.

Il presidente del Nucleo Sommozzatori di Treviglio, Giacomo Passera, ha raccontato ai colleghi di Prima Treviglio la sua esperienza, segnata dalla fatica e dalla paura. Passera e i suoi colleghi sono stati in piedi dalle 6 alle 23, con poche ore di sonno e cibo quando arrivava. Nonostante le difficoltà, la squadra ha dimostrato grande impegno e professionalità.

Passera ammette di aver avuto paura, ma sottolinea che è importante non mostrarla, per dare coraggio a chi è in difficoltà. Solo una volta a casa, quando ci si rilassa, si realizzano i rischi corsi. Passera porterà sempre con sé il bagaglio emotivo di questa esperienza.

Il Nucleo Sommozzatori di Treviglio ha dimostrato ancora una volta la sua dedizione e il suo impegno nel soccorrere chi si trova in difficoltà. La loro esperienza ci ricorda l’importanza di avere persone coraggiose e generose che si mettono al servizio degli altri in momenti di emergenza.

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