Germignaga: il passato delle osterie e trattorie

La pagina Facebook “Germignaga, ricordi dal passato” ci regala un collage di foto che testimoniano un passato di litri e litri di vino di molti anni fa. Si tratta di scorci delle insegne dipinte sui muri di una piccola parte delle molte osterie e trattorie che un tempo erano attive a Germignaga, ormai praticamente tutte andate perdute. Un genere di attività assai praticato e che intorno ai primi del Novecento superava abbondantemente il numero delle venti unità.

Una passeggiata fra questi antichi luoghi di ritrovo non poteva che partire dall’osteria del ponte, uno dei più antichi, sul cui balcone sono affacciati due soldati austriaci in divisa. Si prosegue poi sulla stessa via, con la trattoria della Ferrata con “alloggio e stallazzo”, ovvero un ricovero per i cavalli degli ospiti che venivano a Germignaga in calesse e che potevano sostare anche la notte. Subito dopo l’osteria “Boheme” con alloggio poi diventata “giuoco boccie” e rivendita di birra e liquori.

Appena più sotto approssimandosi all’arrivo in piazza XX settembre, la scritta (quasi illeggibile anche in questa immagine) che c’era sopra l’osteria “Muscin”, mentre a fianco in basso a destra quella dipinta in centro paese, nei pressi dell’attuale piazza Partigiano, dell’osteria del “Cordone”, che identificava anche uno dei rioni germignaghesi. Al di là della “Fiùmm”, salendo per andare alla chiesa di San Giovanni, un buon bicchiere di vino si poteva bere anche all’osteria dei “Passeggeri”, proprio di fronte all’antica cappelletta dedicata alla Madonna.

Una volta affrontato l’inizio della salita che porta a Brezzo di Bedero e col desiderio di apprezzare anche un bel panorama, il posto ideale era il Grotto bel Vedere, più noto come osteria della “Maccagnina”, identificata con la “sciura Giovannina” che per lungo tempo la gestì.

Un passato di vino e di osterie che fa parte della storia di Germignaga, ma che non deve farci dimenticare di bere con moderazione e di scegliere sempre la qualità.

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