Un anno dopo l’incidente con il bioetanolo alla scuola dell’infanzia San Zeno di Osio Sopra, sono emerse nuove immagini degli attimi che hanno preceduto il disastro. Si tratta di fotografie scattate da uno degli adulti presenti, che mostrano la tanica con il bioetanolo, i papà pronti con l’accendino e i bambini lì con le braghette corte e i faccini curiosi a un metro dal disastro. La dinamica dell’incidente era emersa subito dopo i fatti, ma queste immagini non erano mai state circolate.

La Procura ha chiesto la citazione diretta per lesioni colpose gravissime anche per la maestra di riferimento della sezione coinvolta, la coordinatrice didattico-pedagogica e per il papà che ha portato il bioetanolo e ha compiuto l’operazione scellerata di alimentare il fuoco più del dovuto. Le sue responsabilità sono dirette e involontarie, ma l’accusa deve ancora chiarire se esistano altre persone coinvolte.

Il nodo da sciogliere è chi a scuola sapesse del falò e se ci fosse stato un tacito consenso. Il papà ha sostenuto di avere informato le insegnanti che il fuoco non era stato in alcun modo autorizzato, ma la maestra di riferimento è accusata di avere approvato l’attività organizzata dal papà, compresa la cottura dei marshmallow, di non aver verificato come sarebbero stati abbrustoliti i dolci e di avere permesso che la tanica entrasse nel cortile senza verificare se la sostanza fosse pericolosa per i bimbi di cui, da regolamento, era responsabile. La coordinatrice, che era all’interno dell’asilo, è accusata invece di non aver predisposto le misure e vigilato affinché l’attività si svolgesse senza pericoli, nonostante fosse stata informata dell’attività.

Il processo inizierà il 19 settembre, ma la domanda che resta è se ci siano altre persone coinvolte. Tra i genitori che hanno denunciato, ad esempio, ci sono anche i due papà rimasti feriti lievemente. Per loro non sono state ipotizzate colpe? La Procura ritiene di no, valutando il fatto che erano semplici volontari senza responsabilità nella gestione dei piccoli. Inoltre, non parteciparono nell’organizzazione della mattinata, con l’orienteering a impegnare i piccoli in un’attività all’aperto di gioco e formazione.

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