Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha reso note le motivazioni della sentenza con cui ha accolto le motivazioni del ricorso del comune di Brenta riguardo alla chiusura degli accessi all’area dell’ex conceria di Brenta. Questa vicenda si inserisce in un complesso iter burocratico che da 15 anni tiene in ostaggio il sito, che è stato abbandonato da anni ad uno stato di degrado. Il fallimento della società che gestiva la conceria nel 2008 ha portato alla presenza di rifiuti di vario genere all’interno dell’area, che dovranno essere analizzati prima della bonifica. Il comune di Brenta, assistito dall’avvocato Luca Carignola, si è mosso in questi anni per risalire al soggetto responsabile dell’intera area e per agire attraverso le azioni indicate a suo tempo dal sindaco e dalla Regione Lombardia per sanare gli spazi interni dell’ex conceria. Nel 2019 i carabinieri forestali hanno rilevato evidenti problemi di carattere igienico sanitario, uniti ad altre criticità. Dopo l’avvenuta individuazione del proprietario, si è aggiunta la difficoltà dell’indisponibilità di quest’ultimo a collaborare per mettere in sicurezza il sito. Il Comune di Brenta ha già a disposizione i fondi per la bonifica coordinata da Regione Lombardia, e si è reso recentemente disponibile ad ulteriori finanziamenti per completare il processo di bonifica complessivo dell’area. Il sindaco Gianpietro Ballardin ha informato anche il consiglio comunale convocato lunedì sera della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, esprimendo la sua soddisfazione.

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