L’ex boss della Comasina Renato Vallanzasca rimane in carcere nonostante la richiesta dei suoi legali di accedere alle cure all’esterno. Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha rigettato la richiesta di differimento di pena e detenzione domiciliare in centri specializzati a causa delle sue condizioni di salute. Gli avvocati avevano già ottenuto due consulenze tecniche approfondite che rilevavano una incompatibilità con il regime del carcere per l’ex boss, a causa di una patologia che lo affligge, il decadimento cognitivo progressivo, irreversibile, che può essere rallentato e maggiormente monitorato all’esterno, in centri specializzati. Secondo i legali, Vallanzasca ha bisogno di interagire e di essere stimolato, cosa che in carcere non è possibile. L’ordinanza del tribunale non entra neanche nel merito della pericolosità mentre invece la difesa chiedeva il differimento della pena per motivi umanitari. Vallanzasca fa fatica a parlare e a scrivere, non è in grado di badare a se stesso. Gli avvocati faranno ricorso contro la decisione del tribunale.