Il giardino degli Amadei a Calcinato presto diventerà un’area di cantiere per la costruzione di un nuovo viadotto di fronte alla loro casa. La coppia di coniugi è stata “sequestrata” dal cantiere Tav e ha deciso di chiedere aiuto. Nonostante la loro casa sia vicina alla tratta autostradale, i coniugi erano pronti ad accettare un eventuale esproprio. Tuttavia, il cantiere ha divorato la loro proprietà, una volta giardino, per realizzare le opere compensative alla Tav. I lavori prevedono il rifacimento delle rampe e la creazione di un imponente viadotto, a pochi metri dal portico della signora Zaglio, dove custodisce i fiori del suo giardino d’inverno.

La famiglia ha sopportato per mesi le mancate risposte e le visite di tecnici e geometri, senza ricevere alcuna informazione dal general Contractor Cepav Due o dall’Amministrazione comunale. I problemi che stanno affliggendo la famiglia Amadei riguardano la costruzione del viadotto, che sarà impattante in quanto confinante con il loro giardino, e la viabilità. Infatti, secondo Cepav Due, la viabilità sarà promiscua e i proprietari dovranno transitare letteralmente all’interno del cantiere Tav per entrare e uscire da casa.

La mancata consegna da parte di Cepav Due del progetto e della planimetria definitiva del cantiere ha spazientito definitivamente i due coniugi, che sono in attesa di vedere distrutta la loro proprietà. La famiglia ha chiesto informazioni relative al cantiere che li circonda e che si occuperà della rotatoria ad innesto in via Cavour, del viadotto stradale sul fiume Chiese, della nuova pista ciclopedonale che sorge dietro alla casa e che prevederà la realizzazione di un ulteriore fossato tra la rampa e il giardino degli Amadei.

La coppia di coniugi è costretta a vivere vicino a un ponte più alto del tetto della loro casa e presto dovranno far fronte a un nuovo viadotto sul davanti, senza che nessuno sembri pensare al deprezzamento delle loro abitazioni o al peggioramento della loro qualità di vita in un luogo che da 40 anni è loro. Non c’è stato alcun confronto, nessuna mediazione, nessun tipo di indennizzo, solo disagi e tanta indifferenza. Se questo è il progresso…

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