La tragedia avvenuta sul lago Maggiore ha sconvolto l’opinione pubblica. Claudio Carminati, lo skipper sessantenne della barca, ha raccontato di come in meno di 30 secondi la barca si sia capovolta e di come sia riuscito a tornare in superficie ma purtroppo Ania, la moglie, non ce l’ha fatta. Carminati ha fatto visita alla moglie nella camera mortuaria dove è custodito il corpo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Secondo gli amici, Carminati era molto prudente durante le sue uscite sul lago, che ben conosceva poiché da anni viveva in barca che era casa e luogo di lavoro e naturalmente anche mezzo per spostarsi lungo le rive del Verbano. Ma questa confidenza con l’acqua di questo grande lago prealpino non è servita a riportare in porto la sua imbarcazione.

Gli interrogativi sono legati alla portata effettiva dell’imbarcazione rispetto agli occupanti, alla conformazione tecnica della struttura dell’imbarcazione, alla presenza di presidi sufficienti legati alla sicurezza della navigazione e alla presenza o meno di allerte legate alle condizioni meteo. Le indagini dell’autorità giudiziaria sono in corso e si cerca di capire cosa sia successo.

La tragedia ha suscitato grande dolore e solidarietà nei confronti della famiglia di Ania e di Claudio Carminati. Gli amici cercano di aiutare in ogni modo possibile Claudio, anche economicamente, in questo terribile momento. La comunità si stringe intorno alla famiglia e alle persone coinvolte in questa tragedia.

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