La Procura della Repubblica di Sondrio sta portando avanti un’indagine sulla contraffazione del formaggio “Bitto”, un prodotto dalle origini storiche e tradizionali radicate nel territorio della Valtellina, in difesa del patrimonio agroalimentare italiano. L’indagine, avviata grazie a perquisizioni, sequestri ed accertamenti tecnici, ha portato alla scoperta di produttori che somministravano mangime in quantità eccedenti rispetto a quanto previsto dal Disciplinare di Produzione, compromettendo la qualità del prodotto. La Procura ha quindi disposto ulteriori sette perquisizioni presso domicili e sedi di aziende di imprenditori agricoli valtellinesi iscritti nel circuito di produzione del formaggio a denominazione tutelata “Bitto”, delegando gli ispettori dell’ICQRF Lombardia e gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio. Grazie alle perquisizioni, è stata rinvenuta e posta sotto sequestro importante documentazione contabile ed extracontabile utile alla ricostruzione del sistema fraudolento. L’indagine è ancora in fase di indagine preliminare e gli elementi raccolti saranno attentamente vagliati dalla Procura per valutare se contestare formalmente delle ipotesi di reato agli indagati. È importante sottolineare che l’attività di controllo preventivo e quella di perseguimento di eventuali reati commessi da produttori iscritti al circuito della DOP Bitto garantisce la preservazione della fama e della reputazione del prodotto, nonché la repressione della concorrenza sleale perpetrata da chi mira a sfruttare la fama del prodotto DOP senza rispettarne le regole di produzione. Inoltre, l’indagine ha confermato l’importanza del sistema dei controlli antifrode nel settore agroalimentare affidato all’ICQRF Lombardia e il ruolo della Guardia di Finanza, forza di polizia a competenza generale, dotata di elevata professionalità e specifiche competenze in materia economico-finanziaria.

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