Il 19 gennaio 2017, presso lo stabilimento Volvo Truck di Boltiere, è avvenuto un infortunio mortale che ha causato la morte del giovane operaio Leonardo Scarpellini. Durante l’udienza del 30 maggio, il pm Raffaella Latorraca ha chiesto una condanna a due anni di reclusione per l’ad di Volvo Group Retail Italia, Giovani Lo Bianco, a causa della mancata vigilanza sul rispetto delle procedure di sicurezza.

Il giovane operaio, assunto da una settimana nell’azienda di Boltiere, stava posizionando una molla pneumatica tra il telaio e la ruota del camion che stava sistemando, utilizzando dell’aria compressa per aiutarsi. Tuttavia, il componente è esploso centrandolo in pieno petto e rendendo vana la corsa disperata in ospedale. Il 24enne è deceduto nel giro di poche ore.

L’utilizzo di aria compressa non era contemplato nelle procedure adottate da Volvo e consultabili da tutti gli operai attraverso un terminale presente in azienda. Inoltre, l’adesivo di alert sul componente sconsigliava l’uso dell’aria compressa, in quanto questa può essere utilizzata in sicurezza solo dopo aver posizionato la molla manualmente. Tuttavia, l’utilizzo dell’aria compressa in quella fase era divenuta prassi comune, nonostante fosse sconsigliata.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Tomaso Cortesi, ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o, in subordine, perché non costituisce reato. Secondo la difesa, i dipendenti avevano ricevuto adeguata formazione ed erano stati individuati i preposti alla sicurezza che, nel 2019, patteggiarono otto mesi.

La prossima udienza è fissata per il prossimo 11 luglio. In ogni caso, l’incidente mortale di Leonardo Scarpellini è un tragico monito sull’importanza del rispetto delle procedure di sicurezza sul lavoro, che devono essere seguite scrupolosamente da tutti i dipendenti di un’azienda, indipendentemente dal grado di esperienza o dalla presunta prassi comune. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta per tutte le aziende.

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