Un nuovo episodio di violenza si è verificato giovedì mattina nel pronto soccorso di Vizzolo. Un infermiere è stato colpito con un pugno al volto, ricevendo 10 giorni di prognosi. Purtroppo, non si tratta di un caso isolato, ma della terza aggressione in tre giorni.
L’aggressore è già noto alle forze dell’ordine e al personale sanitario, a causa dei numerosi accessi in ospedale. Prima di lasciare la struttura, ha preso a calci e pugni anche l’ambulanza. L’Asst di Melegnano ha fatto sapere che ci sono otto telecamere di sorveglianza, una guardia armata di notte e una giurata non armata di giorno. Tuttavia, l’uomo è arrivato in ospedale con l’ambulanza senza la scorta delle forze dell’ordine.
L’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di aggressioni ai danni del personale sanitario, che ha raggiunto livelli allarmanti. La violenza in ospedale è un fenomeno diffuso in tutto il Paese e rappresenta un grave problema per la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti.
È necessario che le istituzioni prendano provvedimenti per prevenire e contrastare la violenza in ospedale, garantendo la sicurezza di chi lavora e di chi si rivolge alle strutture sanitarie. Inoltre, è fondamentale che i cittadini rispettino il lavoro dei professionisti della salute, contribuendo a creare un ambiente sereno e sicuro per tutti. Solo così sarà possibile garantire un servizio sanitario di qualità e una tutela efficace della salute dei cittadini.