Il ritrovamento di Masha, lo scheletro completo di una donna preistorica, ha fatto il giro d’Italia. Le ossa rinvenute rivelano diverse fratture e il quadro patologico è compatibile sia con l’ipotesi che sia stata uccisa, sia con quella che sia caduta accidentalmente nella grotta in cui è stata trovata. La morte misteriosa della donna preistorica la rende un caso di interesse nazionale e la storia di Masha sarà raccontata anche al Meeting italiano di paleopatologia a Napoli e a Roma. Attualmente, lo scheletro si trova all’Università di Trento e gli accertamenti proseguono. Non sono stati trovati ornamenti, ma l’archeologa Cristina Longhi della Soprintendenza ha ipotizzato che possano essere stati sepolti a seguito del crollo della grotta. Masha potrebbe non essere originaria di Serle, ma l’esame del Dna potrebbe ricostruire le sue origini e l’esame degli isotopi la sua dieta. La grotta in cui è stata trovata è stata chiusa e preservata per evitare che ci cada dentro una Masha dei giorni nostri.