Il tribunale ha confermato la pena di 13 anni e 6 mesi ad Antonio Di Sanzo, condannato in primo grado a settembre dello scorso anno per avere armato il nipote 13enne con l’obiettivo di punire il rivale in amore. Il 2 aprile 2021, a Montichiari, nella località Chiarini, il 31enne Manuel Poffa rimase ferito in un agguato per motivi di gelosia. Durante il processo, è stato ricostruito che Di Sanzo era convinto che Poffa avesse una tresca con la donna con cui aveva iniziato una relazione clandestina. Per questo motivo, quella sera lo aveva convinto a scendere in strada attirandolo in una trappola che avrebbe potuto costargli molto cara. Lo zio, per il ragazzino, era come un padre e già lo aveva spinto a commettere altri reati. Nella camera di Di Sanzo, che il giorno dopo l’agguato avrebbe contattato il fratello della vittima chiedendo di non sporgere denuncia, sono stati trovati proiettili compatibili con quelli esplosi dalla pistola che il nipote ha poi fatto ritrovare. La Corte d’appello ha quindi confermato la sentenza di primo grado e Di Sanzo dovrà scontare la pena prevista. Un episodio di violenza inaccettabile che ha causato gravi conseguenze per la vittima e che deve essere condannato con fermezza.

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