Il caso del 31enne di Corteno Golgi accusato di aver sparato con una carabina di precisione ferendo alla schiena l’allora 71enne Giacomo Gazzoli nel novembre del 2018, è ancora in corso. Il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione dell’imputato, poiché il foro lasciato dal proiettile non coincide per dimensioni a quello che potrebbero lasciare le tre armi sequestrate. L’udienza davanti al Gup si è svolta con il rito abbreviato e la prossima udienza è fissata per il 20 giugno, durante la quale si discuterà la difesa dell’imputato e verrà emessa la sentenza.

Sono trascorsi più di quattro anni dal momento in cui un proiettile vagante ha colpito Giacomo Gazzoli, rendendolo invalido e costretto su una carrozzina. Al giovane erano stati contestati i reati di lesioni gravi e porto di un’arma da fuoco in luogo pubblico. Tuttavia, la mancanza di certezze sul fatto che sia stato proprio l’imputato a sparare rende difficile giungere a una sentenza definitiva.

La difesa dell’imputato ha sottolineato come il foro lasciato dal proiettile sia più piccolo rispetto a quello delle tre armi sequestrate, il che potrebbe indicare che non sia stato lui a sparare. La consulenza della Procura, invece, ha affrontato solo il tema della traiettoria, senza fornire certezze sull’identità dell’autore del colpo.

La vicenda di Giacomo Gazzoli, ancora in attesa di giustizia, rappresenta un caso emblematico di come la mancanza di prove certe possa rendere difficile la ricerca della verità e la condanna dei responsabili. La prossima udienza sarà quindi decisiva per capire come si concluderà questa vicenda.

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