La Corte d’Appello di Brescia ha confermato la condanna a 13 anni e 6 mesi per Antonio Di Sanzo, l’uomo accusato di aver armato il nipote 13enne e di avergli chiesto di sparare con una pistola al suo rivale in amore la sera del 2 aprile 2021 a Montichiari.

La vicenda, che ha scosso l’opinione pubblica, ha visto un uomo manipolare un ragazzino per compiere un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche. La Corte d’Appello ha respinto le richieste dell’imputato, che si è sempre dichiarato innocente, e ha fissato in 60 giorni i termini per depositare le motivazioni della sentenza.

Il ragazzino, quando è stato sentito in aula, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La vicenda dimostra l’importanza dell’educazione e della formazione dei giovani, per evitare che cadano preda di adulti senza scrupoli che li inducono a compiere atti criminali.

La sentenza della Corte d’Appello di Brescia è un segnale forte nei confronti di coloro che cercano di manipolare i giovani per i propri scopi. La giustizia ha fatto il suo corso e ora spetta alla società tutta trarre insegnamenti da questa vicenda, per prevenire simili episodi in futuro.

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