L’allevatore di Tremezzina, in provincia di Como, lo scorso mese di maggio è stato aggredito da cani. Questi cani erano stati mandati dalla Regione Lombardia per effettuare analisi genetiche sui campioni biologici presumibilmente di lupo. Tuttavia, dal risultato delle analisi si è evinto che il DNA era quello di un cane e non di un lupo. L’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi, ha confermato che le indagini della Polizia Provinciale di Como non hanno riscontrato la presenza di carcasse di animali riconducibili alla presenza di lupi in quella zona. Al contrario, si è riscontrata la presenza di cani vaganti che disturbavano gli animali al pascolo.

La Regione Lombardia monitora la presenza del lupo già da anni. Il primo branco delle alpi lombarde si è formato nel 2015 proprio in Alto Lario. Da allora la presenza del lupo viene rilevata ogni anno, mediante monitoraggi sistematici e raccolta e verifica delle segnalazioni. La Regione Lombardia è impegnata nella prevenzione dei danni causati dai lupi agli allevatori. Nel 2020 sono stati effettuati 116 interventi in campo a supporto delle aziende, 78 interventi di verifica della funzionalità di dotazioni per la prevenzione già in uso, 71 contatti con aziende agricole per fornire informazioni sulle opportunità di finanziamento per la prevenzione. Inoltre, dal 2016, sono stati consegnati anche 90 kit di prevenzione.

“In questi ultimi mesi – ha concluso l’assessore regionale Comazzi – in seguito a casi di predazione e richieste dal territorio, in particolare nell’Alto Lario, si sono intensificati i contatti con gli allevatori e i sopralluoghi ad hoc nelle aziende agricole per valutare le esigenze di protezione”. La Regione Lombardia sta lavorando per proteggere gli allevatori e prevenire possibili danni causati dai lupi.

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