Il caso di Sandra Fratus ha scosso l’opinione pubblica lo scorso anno, quando la donna ha ucciso il suo compagno dopo essere stata vittima di ripetuti maltrattamenti. L’accusa ha chiesto per lei una condanna a 21 anni per omicidio volontario, ma i suoi avvocati hanno invocato la legittima difesa e chiesto l’assoluzione. La sentenza verrà emessa il prossimo 14 giugno.
La ricostruzione del fatto ha rivelato che la donna era stata vittima di violenze da parte del compagno da tempo, ma non aveva mai denunciato. La sera del delitto, la discussione tra i due era degenerata a causa di una banale lamentele sulla cena. L’uomo aveva iniziato a lanciare oggetti e poi aveva colpito la donna. Stanca di subire botte, Sandra Fratus aveva preso un coltello da cucina e colpito il compagno al petto.
La vicenda di Sandra Fratus è solo uno dei tanti casi di violenza domestica che accadono ogni giorno in Italia. Spesso le vittime non denunciano per paura o vergogna, ma è importante che si sentano sostenute e protette. La legge prevede infatti misure di protezione per le donne che subiscono maltrattamenti, ma spesso non vengono messe in pratica.
La società deve fare di più per prevenire e contrastare la violenza domestica, sensibilizzando l’opinione pubblica e offrendo aiuto alle vittime. Solo così si potrà porre fine a una piaga che, purtroppo, continua a mietere vittime ogni giorno.