L’aggressione di un allevatore di Tremezzina, in provincia di Como, avvenuta lo scorso mese di maggio, non è stata causata da un lupo, ma da cani vaganti. Questo è quanto emerso dalle analisi genetiche effettuate dalla Fondazione Edmund Mach di Trento su incarico della Regione Lombardia, nel contesto delle attività di monitoraggio della presenza del lupo sul territorio regionale. È stato infatti riscontrato il dna di un cane.
Le indagini della Polizia Provinciale di Como non hanno inoltre riscontrato la presenza di carcasse di animali riconducibili alla presenza di lupi nella zona. Ciò che è certo, invece, è la frequente presenza di cani vaganti, che diversi allevatori della zona hanno segnalato.
La Regione Lombardia monitora la presenza del lupo da anni, mediante monitoraggi sistematici e raccolta e verifica delle segnalazioni. Inoltre, sono state create squadre di intervento a supporto degli allevatori per informarli sulle modalità più efficaci di prevenzione dei danni. Nel 2020 sono stati effettuati 116 interventi in campo a supporto delle aziende e consegnati 90 kit di prevenzione dal 2016.
Negli ultimi mesi, in seguito a casi di predazione e richieste dal territorio, si sono intensificati i contatti con gli allevatori e i sopralluoghi ad hoc nelle aziende agricole per valutare le esigenze di protezione. La Regione Lombardia è quindi impegnata nella prevenzione e nella protezione degli allevatori, senza dimenticare la necessità di tutelare anche la presenza del lupo sul territorio regionale.

Articolo precedenteFurto a Legnano: 19enne tunisino in custodia cautelare
Articolo successivoTragedia sull’autostrada A4: morti e feriti nel tratto tra Rho e Milano-Ghisolfa

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui