Il Tribunale del Riesame di Milano ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Busto Arsizio contro l’ordinanza del gip che aveva respinto la richiesta dei pm di applicazione della misura cautelare dei domiciliari per l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti. L’accusa riguarda la frode nell’esercizio del commercio e frode in pubbliche forniture: attraverso la Only Italia, durante la prima ondata di Covid, avrebbe importato dalla Cina 15 milioni di articoli ritenuti non conformi e destinati alla Protezione Civile per 30 milioni di euro.
L’avvocato di Pivetti, Filippo Cocco, ha espresso la sua soddisfazione per la decisione del Tribunale del Riesame e ha dichiarato che sarebbe stata una misura cautelare ingiusta. Inoltre, ha aggiunto che il processo dovrebbe essere fatto a Roma, dove si trova la competenza ad indagare della Procura della Repubblica.
L’inchiesta sul cosiddetto “caso mascherine” aveva dato il via ad una indagine nel 2020, prima scattata a Roma, poi passata per Milano e approdata infine nella cittadina in provincia di Varese. Ora, il Tribunale del Riesame ha deciso che l’inchiesta deve tornare a Roma.
Secondo il Riesame, la Procura non era legittimata ad impugnare l’ordinanza di rigetto dei domiciliari emessa dal gip di Busto Arsizio, ma avrebbe potuto scegliere tra proseguire la propria attività di indagine o trasmettere gli atti alla Procura di Roma, come indicato dal gip. Per questo motivo, il ricorso della Procura di Busto Arsizio è stato dichiarato inammissibile dal Tribunale del Riesame di Milano.