La Guardia di Finanza di Pavia ha portato a termine un’indagine di polizia economico-finanziaria che ha permesso di porre fine ad un presunto meccanismo fraudolento volto all’evasione fiscale attuato da una società pavese che si occupa della commercializzazione di computer e software. Secondo gli inquirenti, la ditta non avrebbe versato all’Erario imposte per circa 900 mila euro, attraverso il sistematico mancato pagamento dell’IVA. Le indagini hanno permesso la richiesta da parte della Procura della Repubblica di Pavia, guidata da Fabio Napoleone, del sequestro preventivo di denaro contante, immobili ed autoveicoli nella disponibilità della società e dell’amministratore. Il GIP presso il Tribunale di Pavia ha quindi emesso il decreto di sequestro eseguito, su delega della Procura, dalla Guardia di Finanza di Pavia. Il Gruppo della Guardia di Finanza ha avviato una verifica fiscale nei confronti della società, analizzato la documentazione contabile rinvenuta, operato il riesame dei conti della società e ricostruito tutti i rapporti commerciali, approfondendo ogni singola operazione commerciale ed incrociando i dati delle fatture. Alla fine degli accertamenti, è stato constatato che l’impresa pavese non aveva provveduto al pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto per complessivi 864.369,00 euro e, per tale ragione, l’amministratore della società è stato denunciato all’A.G. pavese per omesso versamento di IVA. Le attività eseguite hanno consentito di ricostruire un consistente giro d’affari che, attraverso l’indebito risparmio di imposta, consentiva alla società di ottenere un ingiusto vantaggio concorrenziale a discapito delle imprese oneste operanti nel medesimo settore. La Procura evidenzia infine che il procedimento penale pende ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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