La procura di Milano ha concluso l’indagine su una coppia di genitori affidatari accusati di aver costretto una donna a subire violenze sessuali e riti satanici per circa 15 anni, dal 2000 al 2015. L’accusa nei loro confronti è di riduzione in schiavitù. La vittima, che oggi ha 41 anni, era ospite nella loro casa quando era appena maggiorenne. La vicenda è venuta alla luce lo scorso ottobre grazie alle indagini del pm della Dda, Stefano Ammendola. La coppia ha sempre negato le accuse, ma ora si attende la richiesta di rinvio a giudizio. La giovane ha dato alla luce un figlio nel 2002, dopo aver subito violenze sessuali di gruppo dal genitore affidatario. A partire dal 2005, la donna sarebbe stata costretta a partecipare a riti satanici e messe nere, subendo torture e ferite con un coltello. Nel 2006, la giovane è riuscita a fuggire e trasferirsi in un’altra regione, ma i genitori affidatari l’hanno ripresa e sottoposta a ulteriori violenze. La ragazza sarebbe stata anche segregata in una intercapedine e nascosta all’interno di una botola. La procura contesta agli indagati di aver esercitato sulla donna “poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà”. La coppia ha sempre negato le accuse, sostenendo che l’intera vicenda fosse “tutta un’invenzione”.

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