Alessandro Impagnatiello, un barman di 30 anni, potrebbe essere accusato di premeditazione per l’omicidio della sua fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Le ricerche su Google effettuate da Impagnatiello, in particolare quelle sul veleno per topi e su come disconnettere i dispositivi di WhatsApp Web, potrebbero dimostrare la sua pianificazione del delitto. Le ustioni sul corpo di Giulia, che hanno reso impossibile la datazione della morte, sono un ulteriore elemento che gli inquirenti prendono in considerazione per dimostrare la premeditazione. Impagnatiello avrebbe cercato in ogni modo di “alterare la scena del crimine”, inscenando una fuga della giovane dalla loro casa di Senago seguita da un possibile suicidio. Gli investigatori stanno analizzando decine di telecamere per tracciare i movimenti di Impagnatiello nei giorni precedenti all’omicidio e stanno scandagliando le sue ricerche sul web e i suoi contatti. Resta da scoprire cosa abbia fatto il giovane dopo aver ucciso la fidanzata e se ci siano complici che lo abbiano aiutato a nascondere il cadavere. Gli inquirenti potrebbero sentire nuovamente la 23enne italo-inglese con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela, poiché anche lei ha rischiato di essere uccisa.

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