La vicenda della copertura del cortile interno della Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia si è conclusa, ma non senza polemiche. La Loggia, l’impresa che aveva vinto la gara per i lavori, ha deciso di non procedere con la realizzazione del “tetto” in acciaio e vetro, che avrebbe dato fruibilità al cortile tutto l’anno e avrebbe permesso l’apertura di una caffetteria con dehor. L’assessorato ai Lavori pubblici non ha mai trovato l’accordo con la Soprintendenza, che aveva impugnato la decisione dell’architetto Luca Rinaldi. Dopo aver scomodato le toghe di palazzo Levi Sandri, la Loggia ha deciso di abbandonare l’idea della copertura, ma non si sa se vi sarà il rischio di contenziosi e richieste di penali. Nonostante la fine della vicenda, rimangono diversi punti interrogativi e si spera che vengano trovate nuove idee per la riqualificazione del cortile e del giardino adiacente, rimasto in uno stato di abbandono per circa quattro anni. Potrebbe tornare in campo la proposta di chiusura parziale attraverso pannelli trasparenti del solo porticato che circonda il cortile, ma non vi è ancora nulla di certo. La Pinacoteca Tosio Martinengo è sotto i riflettori della Capitale della cultura 2023 e sarebbe un peccato non avere il giardino nel pieno della sua potenziale bellezza per l’anno di Bergamo e Brescia Capitale della cultura.