In queste ore e nei prossimi giorni, le indagini sulla morte di Giulia Tramontano si concentreranno sulla ricostruzione dei giorni precedenti e successivi all’omicidio di Alessandro Impagnatiello. I carabinieri e la Procura di Milano stanno analizzando decine di telecamere di sorveglianza tra Senago e Milano e le copie forensi dei dispositivi, tra cui tre pc e un tablet, sequestrati ad Impagnatiello. L’obiettivo è ricostruire il prima e il dopo del delitto.
L’inchiesta si concentra su due aspetti: la presunta premeditazione dell’omicidio e la ricostruzione dei movimenti di Impagnatiello dopo l’uccisione della fidanzata. Gli investigatori analizzeranno ora per ora le telecamere per tracciare tutti gli spostamenti del giovane nei giorni precedenti all’omicidio e approfondiranno l’analisi delle sue ricerche online e dei suoi eventuali contatti e dialoghi significativi in quei giorni.
Resta da accertare cosa abbia fatto Impagnatiello dopo aver ucciso la fidanzata: se abbia tenuto il corpo nascosto per tre giorni prima di gettarlo in un’intercapedine vicino a dei box non distanti dalla casa di Senago. Gli investigatori cercheranno di ricostruire frame dopo frame i movimenti del giovane. Le indagini si incroceranno con quelle su eventuali complici che potrebbero aver aiutato il 30enne nella fase dell’occultamento del cadavere.
In conclusione, gli inquirenti potrebbero sentire nuovamente come teste la 23enne italo-inglese con cui il barman aveva una relazione parallela e che, secondo i magistrati, ha rischiato di essere uccisa anche lei da Impagnatiello. La giovane, spaventata anche per la sorte di Giulia, non lo fece salire in casa.