Il comune di Sant’Antimo, in provincia di Napoli, si prepara a dare l’ultimo saluto a Giulia Tramontano e al suo bambino Thiago, che avrebbe dovuto nascere presto ma è stato ucciso con la madre dal compagno di Giulia. La città è in lutto e le bandiere sono a mezz’asta in segno di rispetto per le vittime. La famiglia di Giulia ha chiesto riservatezza per evitare che telecamere e giornalisti possano disturbare la cerimonia funebre, che si svolgerà in forma privata. Il sindaco del comune ha chiesto la massima osservanza di tale volontà, per dimostrare il rispetto e l’affetto della comunità. L’autopsia ha confermato che Giulia è stata uccisa con almeno 37 colpi, che hanno reciso le sue arterie e la trachea, causando la morte per dissanguamento in pochi minuti. Il suo assassino ha poi tentato di bruciare il corpo per cancellare ogni traccia del delitto. La sorella Chiara ha ringraziato tutti per l’affetto dimostrato in questi giorni difficili e ha chiesto di vivere l’ultimo saluto in forma intima e rispettosa, insieme ai parenti e agli amici più stretti. La città di Senago, dove è avvenuto il delitto, si unisce al dolore di Sant’Antimo e commemora la giovane e il suo bambino.

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