L’imprenditore trevigiano Franco Battaggia è indagato per omicidio sulla donna Anica Panfile, trovata morta sul greto del fiume Piave a Spresiano (Treviso) il 21 maggio scorso. I Carabinieri del Nucleo investigativo trevigiano hanno eseguito perquisizioni nella casa di Battaggia, alla pescheria dell’uomo e alle sue automobili. Battaggia aveva riferito di avere avuto un colloquio con la donna nella propria abitazione per questioni fiscali. Ma l’autopsia ha stabilito che Panfile non sarebbe morta annegata ma per una serie di ferite inferte in più parti del corpo. L’indagine ha avuto una svolta decisa nel momento in cui l’autopsia ha stabilito che la donna era già morta quando qualcuno l’ha abbandonata nel fiume. Battaggia è tra le persone sentite dalla magistratura nei giorni successivi al ritrovamento del corpo della donna. Il suo nome è piuttosto noto alle cronache criminali degli anni Ottanta e Novanta in Veneto, e all’epoca era considerato un “boss” della malavita trevigiana. Tra i due vi sarebbero stati rapporti di lavoro: Panfile faceva la domestica. Non è escluso che chi voleva liberarsene l’abbia gettata dal vicino viadotto dell’autostrada A27. Le ferite al volto e i traumi alla testa, secondo l’esito autoptico, sarebbero stati causati da colpi sferrati con un corpo contendente, quando la donna era ancora viva. Secondo il Procuratore Marco Martani, alla base del delitto potrebbe esserci un contrasto per questioni lavorative. La Procura e i Carabinieri di Treviso stanno riannodando i tasselli delle testimonianze di chi l’ha vista in vita per l’ultima volta, nel pomeriggio di giovedì 18 maggio ad Arcade (Treviso), prima che sparisse. Altri elementi utili sarebbero stati raccolti dall’esame delle immagini dalle telecamere di sorveglianza del paese. Anica Panfile, la 31enne romena trovata morta, non si è suicidata. E’ stata uccisa.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui