La sentenza emessa dalla Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio per l’omicidio di Carol Maltesi ha suscitato grande sconcerto tra i suoi parenti. L’imputato, il bancario 44enne Davide Fontana, aveva ucciso la vicina di casa 26enne con cui aveva avuto una relazione, finendo per smembrare il suo corpo e conservarne i resti in un freezer. Nonostante la gravità del delitto, la richiesta di ergastolo avanzata dal Sostituto Procuratore Carlo Alberto Lafiandra non è stata accolta, poiché non è stata riconosciuta la premeditazione, le sevizie e i motivi abietti e futili. La pena sentenziata è stata di 30 anni di carcere, con un risarcimento ai familiari della vittima di 40mila Euro per il padre, 60mila per la madre, 180mila per il figlio e 20mila per l’ex compagno della vittima. Per l’ordinamento italiano, la pena definita “perpetua” non è di fatto tale, in quanto si può chiedere la condizionale in caso di “buona condotta” dopo aver scontato almeno 26 anni di carcere. I parenti della vittima sono indignati e valuteranno i prossimi passi da fare.

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