Partire dalle nuove generazioni per insegnare loro quanto sia importante lottare contro lo spaccio di droga nei boschi, fenomeno che costringe famiglie e bambini a non poter godere della natura per paura di venire in contatto con persone che vendono cocaina, eroina e altre sostanze stupefacenti. Questa è l’iniziativa organizzata da don Luca Ciotti per domani, giovedì 15 giugno, che coinvolgerà molti ragazzi e ragazze dell’oratorio estivo delle sei parrocchie presenti a Castelveccana. I giovani effettueranno la prima gita nella zona della Cascata della Froda e nei boschi circostanti, una zona che purtroppo è spesso alle cronache della ribalta a causa di blitz e arresti da parte delle forze dell’ordine che combattono il traffico di droga.

Dopo la tragedia avvenuta a febbraio, quando un giovane nordafricano è stato ucciso durante un blitz dei carabinieri, tutta la comunità del paese, insieme a don Luca, si è riunita per organizzare la Via Crucis contro lo spaccio, in occasione del Venerdì Santo. In queste settimane, anche altre realtà si sono date da fare per riappropriarsi dei nostri boschi, come durante la “Camminata delle Frazioni” organizzata dalla Pro loco.

“È il primo gesto ufficiale che torniamo a compiere dopo la Via Crucis del Venerdì Santo”, commenta don Luca. “La Protezione Civile, gli Alpini, i carabinieri e la Polizia locale ci aiuteranno in questa iniziativa, così da garantire che tutto possa avvenire in assoluta sicurezza. Partiremo alle 9.15 domani, camminando verso Pira, presso la cappella Pianché, in una zona delimitata da Protezione Civile e Alpini in questi giorni, faremo alcuni giochi con diversi stand organizzati dagli animatori. Arriveremo a Sant’Antonio, ci fermeremo lungo un prato dove pregheremo e poi ritorneremo in oratorio nel pomeriggio”.

L’obiettivo è quello di muoversi insieme e, oltre alla raccolta firme che consegneremo in Comune il prossimo 26 giugno, in occasione della Giornata nazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, riuscire ad organizzare iniziative come queste per educare i ragazzi e le famiglie a vivere insieme questi spazi e non farli occupare da altri. Il futuro dei nostri boschi e della nostra comunità dipende da noi, e questo è solo il primo passo.

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