Inizia domani, giovedì 15 giugno, l’analisi dei pc trovati nella casa di Senago, dove Giulia Tramontano è stata uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, padre del loro figlio Thiago. L’obiettivo dell’analisi è quello di verificare eventuali incongruenze nelle dichiarazioni dell’assassino, che ha confessato ma ha riempito i verbali di incongruenze.

L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano e della Compagnia di Rho e coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, ha portato alla incarcerazione del barman 30enne Alessandro Impagnatiello, che ha confessato ma ha riempito i verbali di incongruenze.

Gli esami scientifici che verranno affidati anche ai Ris dovranno dare risposte sulle impronte isolate nell’appartamento e su plastica e cellophane usati per coprire il cadavere. Anche su quale coltello tra quelli sequestrati sia stato usato dal 30enne, che ne ha indicato uno con una lama da 6 centimetri. Inoltre, gli esami autoptici dovranno chiarire se a Giulia siano state fatte assumere sostanze, come il veleno per topi trovato nello zaino del fidanzato, che potrebbe aver causato danni al feto.

Mentre continuano le ricerche del telefono di Giulia, gli investigatori stanno ricostruendo tutti i movimenti del 30enne prima e dopo il femminicidio. Lui dice di averlo gettato in un tombino, ma nel luogo indicato non è stato ritrovato alcun cellulare.

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