Il bostrico sta causando danni anche nei boschi di abete rosso della Valtrompia e per cercare di contrastare questo attacco parassitario, le guardie ecologiche della Comunità montana hanno piazzato 210 trappole a feromoni per catturare i mini coleotteri che spopolano a Irma, Marmentino, Pezzaze, Bovegno e Collio. Le Gev sono impegnate in uscite settimanali per il controllo dell’Ips typographus, le cui larve si muovono sotto la corteccia scavando intricate gallerie che interrompono il flusso della linfa.
La lotta contro il bostrico è basata sull’applicazione della cosiddetta lotta integrata: una serie di interventi tra le quali il monitoraggio e la cattura delle popolazioni di insetti con l’uso di trappole realizzate in plastica, a forma quadrata o a imbuto, sulle quali viene appesa una bustina di feromone che serve per attirare gli adulti in fase di volo. Le trappole sono numerate e per il monitoraggio ne sono state posizionate 210. Ogni bustina di feromone ha una durata attrattiva di circa 5 settimane, poi viene sostituita.
Lo scopo delle installazioni è controllare la densità della popolazione: un programma di sorveglianza che punta a rilevare tempestivamente l’eventuale comparsa di nuovi focolai d’infestazione o l’ampliamento di quelli esistenti.
I dati relativi alle ispezioni vengono inseriti in un database della Comunità montana, e a partire dal 2023 quelli di 10 strumenti di cattura a feromoni saranno inseriti in un’applicazione della Regione che grazie al Gps presente nei dispositivi delle Gev permetterà di disegnare a livello geografico l’attacco del bostrico sul territorio e di registrare i danni riscontrati sul campo.
Il monitoraggio degli ultimi due anni è stato più o meno costante nei numeri e per quest’anno fare previsioni è difficile, perché con la pioggia gli insetti restano nelle piante, riusciamo a catturarli sono quando esce il sole e le temperature si alzano. Durante l’ultimo controllo in una trappola sono stati raccolti due etti e mezzo di coleotteri, il che significa che erano stati catturati dodicimila esemplari di bostrico.
È importante sapere che negli ambienti forestali risulta impossibile eliminare completamente la fonte del danno, ma si cerca di contenere gli effetti negativi entro limiti accettabili, per evitare una moltiplicazione che colpirebbe anche le aree boscate circostanti rimaste integre. La lotta contro il bostrico è quindi fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità.